paolo

 

Chiedi chi erano i Beatles cantavano gli Stadio qualche anno fa, celebrando l’icona musicale di un’epoca e invocando l’importanza di non dimenticare le emozioni che tante persone vissero durante la propria gioventù.

Allo stesso modo noi, a ventidue anni esatti dalla Sua scomparsa, chiediamo a coloro che oggi amano la Sampdoria e che sono nati dopo il 1993, di non smettere di chiedere, a chi l’ha conosciuto, chi fosse Paolo Mantovani.
Un Uomo rimpianto da tutto il mondo del calcio e non solo, capace di piangere durante una diretta televisiva per uno scudetto, nato dalla Sua meravigliosa intuizione di prendere un gruppo di giovani e renderli immortali nell’immaginario di tutti grazie a successi impensabili prima di Lui.

Un Uomo che seppe ricordare al mondo che il calcio è prima di tutto un gioco e, per farlo, regalò alla città, e a tutti, un torneo che ancora oggi vede protagonisti coloro che del gioco sono gli indiscutibili primi attori: i bambini.

Un Uomo che seppe far volare così in alto quei colori che noi amiamo e il mondo ci invidia, perché non si accontentò mai, ma lavorò sempre per migliorare quella creatura che tanto amava.

Non smettete di chiedere chi è stato Paolo Mantovani cari ragazzi, conoscerete il vero profilo di una persona che ha dato tutto sé stesso per costruire un sogno e al giorno d’oggi sono poche le persone come lui.

Negli anni in cui illuminò i nostri occhi Paolo Mantovani regalò il più solido degli insegnamenti a tutti noi, dimostrando che al di là dei soldi, che pure sono importanti, una squadra giovane e spavalda, un tecnico responsabile e capace e una tifoseria profondamente e radicalmente innamorata, portano solo a grandi risultati.

Il suo era un calcio fatto di valori, dove il risultato non era la sola cosa da perseguire e ciò che più contava era la seria costruzione di un gruppo coeso e il massimo impegno nel lavoro. Col tempo tutti poterono constatare quanto fosse vincente un calcio senza drammi, vissuto con impegno, ma anche col sorriso e quelli furono i migliori anni della nostra vita.

Non dimenticate tutto questo, oggi che il calcio sembra aver scordato certe lezioni; chiedete di Paolo per poter chiudere gli occhi e ritrovarvi in un tempo così nobile e soprattutto per tenere vivo il suo esempio nelle menti e nei cuori delle generazioni future.
Oggi, come sempre, ti ricordiamo Paolo e non smetteremo di raccontarti.
Fieri Fossato 1999