Dopo oltre 9 mesi di lontananza dagli stadi è chiaramente superfluo raccontare la nostra immensa voglia di tornare in Gradinata e di ricominciare ad attraversare l’Italia. La nostra impazienza però deve purtroppo fare i conti con una realtà che ci ricorda che, a distanza di tempo, ci troviamo ancora a dover combattere contro questa maledetta pandemia che ha letteralmente rivoltato la nostra quotidianità.
Parlare quindi oggi di calcio giocato – nonostante il “carrozzone” stia andando avanti – ci sembra fuori luogo e irrispettoso nei confronti di chi sta vivendo in prima persona questa dura battaglia contro il Covid.
Quello che però non ci toglierà mai niente e nessuno sono i nostri ricordi di quanto vissuto insieme come gruppo in questi 21 anni, e di conseguenza pensando alla partita giocata ieri sera non possiamo non far correre indietro la mente e ripensare alle tante trasferte a Torino. Perché è fuori discussione come la sfida contro il Torino per noi Sampdoriani abbia sempre rappresentato uno di quegli appuntamenti da cerchiare in rosso sui calendari.
La rivalità coi granata, addirittura risalente agli anni ‘70, è davvero uno di quei casi in cui si può parlare di tradizioni tramandate di generazione in generazione e senza dubbio negli anni è stata ancora più acuita dal gemellaggio tra la loro tifoseria e quella delle rumente rossoblu.
La nostra prima trasferta a Torino come gruppo risale all’ottobre del 2000, primo incrocio dopo ben 5 anni per via delle serie differenti in cui militavano le due squadre, in pullman di lunedì sera nel vecchio “Delle Alpi”.
Ne seguirono poi altre due di Coppa Italia, nel 2001 e nel 2004, anni in cui le due squadre potevano incrociarsi solo nella coppa nazionale essendo una in A e una in B, fino ad arrivare a ritrovarsi nuovamente entrambe in serie A.
Era il novembre 2006 e si giocava di domenica sera, questa volta all’Olimpico di Torino, e l’attesa e la tensione per quell’appuntamento accompagnarono tutta la settimana. Quella volta l’intera tifoseria decise di muoversi massivamente con un treno speciale, organizzato nuovamente dopo diversi anni, e indubbiamente quella fu una trasferta che passerà alla storia per diversi motivi.
Un ricordo a cui siamo particolarmente legati è la trasferta del febbraio 2013. Erano gli anni della Tessera del Tifoso e delle trasferte vietate per i non tesserati, anni dove comunque il nostro gruppo tentava in ogni occasione di procurarsi i biglietti senza tessera e provava ugualmente a entrare. Quella fu una delle volte in cui riuscimmo ad “aggirare” le limitazioni ed essere presenti con delle macchinate grazie ad un’organizzazione studiata nei minimi particolari e per noi fu una soddisfazione doppia essere riusciti ad entrare senza tessera e per di più in una trasferta così sentita.
C’è anche un altro aneddoto che ci lega a questa trasferta, ma che non riguarda un Torino-Sampdoria bensì il preliminare di Europa League del 2015 che la Samp dovette disputare all’Olimpico di Torino per via dei lavori di ristrutturazione cui era sottoposto il Ferraris. La notizia non fu ovviamente presa bene dalla tifoseria granata, vi furono forti polemiche e la tensione fu palpabile anche durante il tragitto verso lo stadio, soprattutto quando effettuammo un corteo per arrivare davanti al settore che ci era stato riservato.
Non possiamo infine non menzionare la partita del settembre 2017, forse una delle più simboliche per ciò che ha rappresentato non solo per il gruppo ma per tutti coloro i quali negli anni precedenti avevano deciso di non tesserarsi e avevano come noi sofferto il non poter andare liberamente in trasferta. Erano i tempi in cui si iniziava a discutere della graduale abolizione della Tessera del Tifoso e del ritorno alle trasferte libere e quella fu la prima che venne aperta, quasi che il destino avesse voluto premiare i nostri sacrifici degli anni precedenti regalandoci subito una delle trasferte più sentite per noi e le immagini di quel settore ospiti gremito resteranno uno dei ricordi che ci porteremo sempre dentro.
E sempre pensando al destino e al valore simbolico di certe partite, potrebbe sembrare non casuale il fatto che la nostra ultima trasferta pre-Covid sia stata proprio Torino-Sampdoria in quel sabato pomeriggio di inizio febbraio scorso. A noi, che facciamo del romanticismo del calcio una delle nostre prerogative, in fondo piace pensare così.
Dopo questa carrellata di bei ricordi non ci resta che attendere tempi migliori e sperare di poter tornare presto a raccontare e vivere quelle emozioni che solo gli spalti possono regalare.