Sette anni sono lunghi da far passare, soprattutto per chi li vive nella privazione dei propri diritti e rinunciando a quello che si è fatto per tutta la vita con entusiasmo e fedeltà.
Dalla nascita della stramaledetta tessera, per noi, non è passato un solo giorno senza lottare per affermare che quel provvedimento rappresentava la cosa più aberrante e umiliante che potesse essere pensata a danno dei tifosi.
Riunioni, manifestazioni, articoli sul sito e sulla fanzine, ogni strumento è stato utilizzato con l’unico obiettivo di ritornare al nostro calcio: l’unico calcio possibile.
Oggi, il protocollo d’intesa siglato tra il Ministero dell’interno, il Coni, la F.I.G.C. e tutte le altre parti coinvolte, apre una luce vivida e concreta nel buio di questi anni.
Il piano del protocollo prevede, nell’arco di tre anni, di giungere al progressivo e completo abbandono della T.D.T. così come l’abbiamo conosciuta, trasformandola in una carta di fidelizzazione con prerogative diverse. Tra gli altri effetti di questo accordo, potremo tornare ad abbonarci senza tessera e si potranno acquistare i biglietti anche il giorno stesso delle partite casalinghe, ma, soprattutto, torneremo a viaggiare al seguito della Samp a modo nostro e, per chi ha atteso questo giorno per così tanti anni, senza piegarsi al volere di chi gli imponeva un modello contrario ai principi per i quali aveva sempre lottato, non può che essere una grande soddisfazione; un passo in avanti che ci permetterà di tornare ad un barlume di normalità. Per maggiori e più qualificate informazioni sul Protocollo d’Intesa vi invitiamo a visitare la pagina facebook dell’avvocato Lorenzo Contucci che, con la consueta precisione e in maniera molto semplice, illustra le principali novità introdotte dall’accordo.
L’unico limite alle trasferte libere sarà rappresentato dalle decisioni dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni sportive in merito alle partite a rischio, situazione che abbiamo già conosciuto, e che ci auguriamo influisca nel minor numero di partite possibile. Sarebbe assurdo aver siglato un accordo per riportare i tifosi negli stadi e poi inficiarne gli effetti inondando di partite a rischio ogni turno di campionato.
Siamo consapevoli che il Protocollo sia portatore di molti aspetti postivi, ma siamo altresì coscienti del fatto che la lotta non termina qui. Molto dipenderà dagli effetti che saranno prodotti dai “codici etici” che l’accordo tra gli stipulanti impongono alle società sportive e quando potremo leggere il testo di questi documenti sapremo davvero quante conquiste saranno state raggiunte; allo stesso modo dovremo valutare l’operato delle varie SLO (Supporter Liason Officer), ossia gli organi di mediazione strategica che le società adotteranno per l’applicazione della nuova disciplina privatistica. Non possiamo inoltre dichiararci soddisfatti dalla nuova regolamentazione che riguarderà l’introduzione negli stadi di tamburi e megafoni, la quale ricalcherà interamente le normative previste per gli striscioni, imponendo assurde autorizzazioni e condizioni che riteniamo inaccettabili, come da sempre abbiamo fatto per gli striscioni.
Questi e altri temi, come l’eliminazione dell’articolo 9, saranno i temi delle nostre lotte future, ma di certo tornare a viaggiare con la Samp è un fatto molto importante e siamo pronti a ritornare sulle strade d’Italia con la gioia di aver riavuto indietro un diritto fondamentale per ogni tifoso.
Gioiamo per noi che per anni abbiamo seguito la Sampdoria in ogni stadio, ma soprattutto gioiamo per quei giovani che avendo aderito al nostro ideale contrario alla T.d.T dopo l’entrata in vigore del programma di fidelizzazione, non hanno potuto conoscere a pieno cosa significhi viaggiare con i propri amici, varcare l’entrata di un settore ospiti e alzare i primi cori sventolando le bandiere con i colori blucerchiati davanti ad uno stadio nel quale sei in minoranza. Oggi tutti questi ragazzi e, ci auguriamo, anche le prossime generazioni potranno nuovamente provare l’orgoglio di essere l’estremo baluardo blucerchiato all’interno di uno stadio lontano da Marassi. Anche per voi abbiamo lottato e con voi torneremo a far sentire la voce dei tifosi Blucerchiati negli stadi d’Italia.
La battaglia è stata lunga, ma non è stata vana: non ci hanno avuto e non ci avranno mai come vogliono loro!